Carnevale di Viareggio 2019

“Medea” 7° classificato

Relazione carro:

Lettura critica di riferimento il libro di Maurizio Bettini e Giuseppe Pucci, Il mito di Medea immagini e racconti dalla grecia a oggi edizioni Einaudi 2018.

L’edizione 2019 del Carnevale di Viareggio sarà dedicato alle donne.

Tra le tante Storie che raccontano della vita delle donne, una narrazione in particolare continua catturare l’attenzione di molti autori/autrici teatrali, compositori e registi cinematrografici: il mito di Medea.

Una vicenda complessa, forse la più controversa dell’universo femminile.

Anche se il mito precede la tragedia scritta da Euripide, la notoiretà dalla madre figlicida si deve proprio a questo grande tragediografo.

Il tema è quello della donna, amante, madre, barbara, straniera, maga e sacerdotessa rea di delitti in nome di un amore incondizionato verso l’uomo che la tradirà, Giasone, l’anti eroe, il meschino che a bordo di Argo solcherà i mari fino all’ estrema Colchide.

Qui troverà ad aiutarlo una vergine regale , figlia di Eeta e nipote delle divinità Elio

(Sole) e Oceano, che gli permetterà con atto sacrilego e poteri magici di rubare il Vello d’oro.

Qui Medea, sacrificando il mondo delle sue origini, spezzerà i suoi legami familiari e culturali, tradirà il padre, ucciderà il fratello e fuggirà insieme allo straniero, l’occidentale Giasone, verso la città greca di Corinto che segnerà fatalmente il destino di questa famiglia.

Priva di cittadinanza, con un matrimonio non consacrato che l’ha resa madre e moglie di un uomo incapace di dare forza etica alle sue ambizioni e proiettato verso una meschina scalata sociale, si ritroverà privata del talamo nuziale e dei figli, osteggiata e umiliata da una comunità che reagisce con disprezzo e paura verso la diversità.

Giasone infatti, per ricollocarsi nella società greca, deciderà in accordo con Creonte, regnante della città di Corinto, di sposare sua figlia Creusa.

Con questo Giasone, secondo i suoi calcoli, darà sostanza alle sue ambizioni politiche

e assicurerà ai suoi figli, i bastardi meticci, lo status di possibili eredi al trono.

Ma Medea non è donna greca, la sua cultura e i suoi sentimenti le impediscono di rassegnarsi ad una società schiavista e maschilista e, soltanto attraverso la vendetta e il rito sacrificale, riprenderà tragicamente possesso della sua natura e identità.

Questi due mondi contrapposti qui rappresentati non si incontreranno mai, come nel film

progetto

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fasi di lavorazione

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Dal Progetto al carro Medea
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Carro Medea in piazza Burlamacco (estate 2019)