Carnevale di Viareggio – 2012

terzo classificato

“In questo mondo contempliamo i fiori, sotto, l’inferno”

Kobayashi Issa (1763-1828)

 

Il carro, che prende il titolo da una poesia di Issa, si concentra sul rapporto uomo-natura: da un lato la scienza, la tecnica ed i “consumi” con i suoi impatti sempre più devastanti sull’ambiente naturale, dall’altro le “forze” della natura indifferenti al destino in senso ontologico, dell’umanità.
Il richiamo nel progetto agli elementi dello stile e della cultura giapponese, nasce dagli eventi spettacolari e insieme drammatici del catastrofico tsunami che ha colpito, nel marzo del 2011, il Giappone.
L’energia sotterranea, i monoliti e il mostro di pietra neri, squarciano la crosta terrestre, danno origine alla gigantesca onda che colpendo sommerge il torii (simbolo dello shintoismo che proprio nello “spirito” degli elementi naturali trova il suo fondamento).
Sono tre gli elementi che ispirano il progetto del carro: haiku, kami e torii
· L’Haiku- una forma poetica molto tradizionale e popolare della cultura giapponese che ha avuto anche una larga influenza nella letteratura occidentale. Soggetto dell’haiku sono scene rapide ed intense che rappresentano, in genere, la natura.
· I Kami sono le forze della natura. Secondo la teologia scintoista, si può affermare che ogni cosa sia un Kami, da ogni singola molecola dell’universo, ai corpi complessi, ad una roccia, ad un albero, ad una cascata, alla Luna. Ogni entità, sia essa vivente o non vivente, è una manifestazione di un Kami ed è essa stessa un Kami, in quanto le essenze spirituali sono immanenti.
· Torii, è il tradizionale portale d’acceso giapponese che introduce ad un JinJa (santuario scintoista) o più semplicemente, ad un’area sacra.

Fase di progettazione

fase di realizzazione

carro ultimato